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Immagine del redattoreSimo Cocco

L'ombelico del Mondo

Aggiornamento: 20 mag 2023


L’ ombelico del mondo può essere il posto in cui balli come un Jovanotti, ma se ti trovi in Sud America non può che essere la città di Cusco, crocevia di tutta la civiltà Inca, che nel maggior periodo di gloria si estendeva dal Cile e dal nord dell’ Argentina fino alla Colombia, passando per Bolivia, Perù ed Ecuador. Cusco, il cui nome originale quechua è Qosqo, anticamente rappresentava dall’ alto un puma, animale sacro per la civiltà inca. La testa risiede nel sito di Sacsayhuaman, luogo incredibile sui colli della città, mentre il petto risiede nella piazza centrale Das Armas, centro geografico esatto delle quattro regioni dell’ impero.

La civiltà Inca è disseminata di simboli e significati legati all’ astrologia e al culto del Sole. Ogni visita a un sito archeologico ha la carica emotiva di dieci puntate di Superquark, ogni guida turistica sembra saperne quanto Alberto Angela. Forse non è alla sua altezza solo per la carica sessuale. In quanto capitale del mondo inca, cammini per le vie del centro e rischi di inciampare in qualche pietra dai mille angoli che pensi come diavolo mai avranno fatto a ottenere da un monolite una tale complessità geometrica in grado di inca-strarsi perfettamente con altre sette pietre in fila per sei col resto di due.

Cusco non è solo la capitale storica del mondo Inca, ma è anche la principale via d’accesso verso la Valle Sagrado, la valle del fiume Urubamba, considerata la valle centrale del mondo inca. Una valle dalle mille meraviglie, circondata dalle Ande e disseminata di rovine Inca: Pisac e Ollantaytambo sopra tutte. Storia e simbologia a manciate per tutti tra lama, alpaca e bancarelle di souvenir che in un attimo ti son partiti 120 soles (e ti ritrovi anche nella moneta di stato il sole).

A Ollantaytambo sali circa 250 gradini di pietra per arrivare ad osservare sul costone della montagna di fronte una roccia il cui profilo sembra il profilo di un re inca, probabilmente scolpita abilmente dagli Inca stessi. Nel solstizio d’ inverno i raggi solari attraversano il profilo del re scolpito nella roccia per giungere a colpire esattamente l’ altare nel tempio del Sole, dove avvenivano i sacrifici rituali e venivano depositate le offerte. Non solo: il tempio del sole corrisponde all’area che potremmo identificare come la testa del lama, laddove l’ intero sito archeologico costruito sulla montagna corrisponde a una figura di lama intero. Indovinate un po’ dove va a cadere il primo raggio di sole durante il solstizio d’inverno? Proprio nel punto che corrisponde all’occhio del lama, a simboleggiare il risveglio del lama, che nella simbologia celeste inca corrisponde al ritorno della stagione delle piogge. Nella prossima puntata di mistero scopriremo se il Sole è vero o è alieno.

Le meraviglie del Valle Sacrado continuano: poco distanti tra loro ad esempio si possono ammirare Moray e Maras. Il primo luogo è un sito archeologico incredibile, in cui dei terrazzamenti perfettamente concentrici svelano le infinite doti inca nella coltivazione oltre che nella architettura. Ogni livello veniva coltivato con piante diverse, sfruttando le diverse temperature che la profondità dava all’ambiente. A Maras invece si possono ammirare più di 3.000 vasche di sale, costruite in una serie infinita di terrazzamenti su ripide pareti. Un mosaico bianco di cristalli che abbaglia. Una meraviglia, meta turistica ma in realtà sito ancora attivo per l’estrazione del sale.

La tappa di Cusco è stata davvero intensa: la mia sveglia ha conosciuto orari mistici: 3, 3:30, 4 della mattina in media. Il record forse quando siamo andati a fare il trekking sulla Rainbow mountain, o monte Vinicunca, tanto famoso per gli amanti di photoshop, ma che giuro regala emozioni a pieni colori per davvero. Come da foto sopra. Scenari stupendi coronati da una montagna striata a festa tra sfumature calde come l'arancione e il giallo. Insomma se passate dal Perù è d'obbligo fermarsi almeno una settimana a Cusco per godere di tutte le meraviglie che ci sono nei dintorni. Poi prendetevi una vacanza per riprendervi dagli orari da rave al contrario.

E noi stiamo già ballando.

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